Bivacco Barenghi - Colle della Portiola - Colle del Sautron - Monte Viraysse - Lac de la Reculaye - Colle delle Munie - Bivacco Bonelli
Lunga e bellissima traversata che si tiene nelle vicinanze dello spartiacque principale alpino, superando notevoli dislivelli per via dell'attraversamento di alcuni colli. Il percorso è abbastanza difficoltoso: l'attraversamento del Colle della Portiola, ingombro di neve per quasi tutto l'anno, richiede passo sicuro, mentre la discesa dal Monte Viraysse richiede assenza di vertigini. Inoltre, in caso di nebbia, si possono avere notevoli problemi di orientamento nella prima parte dell'itinerario.
Accesso: A piedi dal Rifugio Campo-Base. Itinerario: Dal Bivacco Barenghi (2822 m) si imbocca il sentiero che scende lungo il Vallonasso di Stroppia, incontrando poco dopo una traccia più marcata proveniente dal Col de Gippiera. Si scende lungo il vallone fino a quota 2569, dove si stacca a destra il “sentiero Roberto Cavallero” (palina e segnavia rossi e azzurri). Lo si segue tagliando in lieve discesa tra erba e massi verso l'imponente Monte Baueria, poi si supera una faticosa salita, prima per un marcato sentiero, poi per massi e pietroni, che porta sul desolato altopiano tra il Monte Baueria e la catena della Rocca Blancia e del Buc de Nubiera. Si taglia in piano tra gli enormi ghiaioni ai piedi del Buc de Nubiera (nevai fino a luglio inoltrato), poi si raggiunge una selletta erbosa dove si trova un bivio. Il sentiero di destra conduce al sovrastante Colle di Nubiera (o di Stroppia; 2865 m), posto sulla cresta di confine. Davanti a noi, in fondo ad un'ampia conca di origine carsica, si intravede il più grande dei Laghetti di Nubiera. Si gira a sinistra su un sentiero poco evidente, poi, qualche decina di metri dopo, si ritrovano i segnavia rosso-azzurri che guidano a destra in lieve discesa per dossi erbosi cosparsi di massi. Incontrato il sentiero proveniente dal Lago Niera, si sale a destra (trascurando un'indicazione su un masso per il Colle della Portiola, che porta fuori strada) e si percorre un ampio canalone fino ad una selletta dove si trova un bivio. Si imbocca il sentiero a destra, segnalato con linee rosse, che risale il filo di un aereo costolone, alternando tratti di ripidissima salita a traversi quasi in piano. Si risale poi un ampio canalone spesso innevato, che guida contro il ripidissimo pendio terminale; risalendo gli ultimi metri di neve e il versante ghiaioso sovrastante si raggiunge il Colle della Portiola (2899 m). È un marcato intaglio sulla cresta di confine, tra l'appuntito Monte Sautron e la dentellata cresta rocciosa che fa capo alla Rocca Blancia. Dal valico, il segnavia rossi proseguono a sinistra fino alla vetta del Monte Sautron (3166 m; difficoltà: EE; F con neve). Trascurando i segnavia si scende lungo il ripidissimo versante francese, prima per pendii ghiaiosi, poi per un lungo nevaio (oppure per la pietraia alla sua destra). Più in basso si ritrova un sentierino, che si tiene a sinistra rispetto al fondo del vallone e scende ripido fino ad un ampio ripiano cosparso di massi. Seguendo gli ometti di pietre si attraversa faticosamente il ripiano fino ad incontrare il marcato sentiero proveniente dal sovrastante Col de la Portiolette. Lo si segue verso sinistra, scendendo con alcuni tornanti fino sul fondo di una conca erbosa (quota 2550 circa), poi risalendo un dosso ai piedi delle impressionanti pareti del Monte Vallonasso. Si taglia quasi in piano attraverso alcuni ghiaioni, poi si sale a sinistra lungo un versante erboso. Attraversata una piccola conca sulla destra si incontra una bella mulattiera, che sale a sinistra con un tornante ed un lungo diagonale, guidando al Colle del Sautron (2688 m). Importante intaglio sulla cresta di confine, posto tra il roccioso Monte Vallonasso ed il ghiaioso cupolone del Monte Viraysse. È un passaggio frequentato fino dall'antichità, nonostante le nebbie e le tormente che lo avvolgono quasi sempre fino a maggio inoltrato. Sul valico si ritrova il sentiero Cavallero, proveniente dal versante italiano. Lo si segue verso destra, risalendo il ripido ed aereo costolone ghiaioso che conduce all'ampia vetta del Monte Viraysse (2838 m), segnalata da un ometto di pietra. Si scende per la cresta opposta, che si presenta ripidissima e un po' scivolosa, a causa del terreno ghiaioso. Si raggiunge quindi una selletta rocciosa tra il Monte Viraysse e la successiva Tête de la Reculaye; il sentierino, ridotto ad un'esile traccia, si tiene ora sul versante francese, tagliando ripidissimi pendii ghiaiosi che richiedono passo fermo. Superata una selletta, si scende ripidamente per un canalone che immette nell'ampia conca del Lac de la Reculaye (2503 m), le cui rive si raggiungono tagliando per prati quasi pianeggianti. Si tratta di un bel lago compreso tra ampi dossi erbosi, in una conca di chiara origine glaciale. Si estende per circa 30000 mq, ma è poco profondo; il fondale è sabbioso e quasi pianeggiante. Si attraversa l'emissario del lago e si imbocca un sentiero che taglia in piano tra prati popolati da marmotte. Si incontra quindi una traccia più marcata, che sale brevemente a sinistra fino al Colle delle Munie (2532 m). Tra i valichi che collegano la Val Màira alla Francia, il Colle delle Munie è il più basso e quello di più facile accesso. È un'ampia sella erbosa, posta tra la cresta dei monti Soubeyran e Viraysse e il roccioso massiccio dell'Oronaye. In tutta la zona del Colle delle Munie, scendendo verso il Lago d'Apsoi, si trovano resti di opere militari, quali reticolati, bunker, casermette in rovina e ripari. La bella mulattiera scende sul versante italiano con ripidi tornanti, poi piega a destra tenendosi alta sulla conca di un limpido laghetto senza nome. Lasciato a destra un groppo roccioso in cui si notano bunker in rovina e vecchie gallerie in parte crollate, si raggiunge il fondo del Vallone d'Apsoi. Si piega a destra e si contornano le conche di un secondo laghetto senza nome e del piccolo Lago delle Munie, passando nei pressi di una casermetta in rovina e lasciando a sinistra il sentiero per il Passo della Cavalla. Al bivio successivo si lascia a destra il sentiero Cavallero, che sale verso il Colle Villadel, e si scende ancora per dossi erbosi verso l'ormai visibile Lago d'Apsoi. Giunti nella conca del lago, una breve deviazione a destra guida al piccolo Bivacco Bonelli (2322 m). Il Bivacco Bonelli è una costruzione in legno che dispone di 12 posti letto. Normalmente è chiuso: per le chiavi bisogna rivolgersi al bar “Ciarbonet” di Ponte Màira. Il Lago d'Apsoi si estende a sud del rifugio, ed è il lago naturale più ampio della Val Màira; raggiunge un'estensione massima di circa 45000 mq, ma il livello acqueo è assai variabile, e dopo periodi di intensa siccità il lago si può trasformare in una pozza. Il lago occupa una profonda dolina ad imbuto, modellata anche da fenomeni glaciali, ed è contornato da una severa cerchia di alte montagne: l'imponente e massiccio Auto Vallonasso, il castellaccio roccioso del Monte Oronaye e le punte aguzze dell'Aiguille d'Oronaye e del Monte Villadel. Ultima ripetizione: luglio 2014. |
Difficoltà
EE Dislivello in salita 880 m circa Dislivello in discesa 1380 m circa Tempo 5.30 – 6.30 ore |
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