Alpi di Livigno
Sotto la denominazione "Alpi di Livigno" si va ad indicare quella sottosezione alpina che si estende sullo spartiacque principale tra il Lago Bianco del Bernina (invaso che riempie il vero punto di minima quota dell'ampio Passo del Bernina) e il Passo di Fraele. Si tratta di una zona vasta e orograficamente complessa: conta di due catene montuose principali, che vanno a delimitare la Valle di Livigno ad ovest e ad est, e un massiccio e articolato contrafforte secondario che separa la Valtellina dalla Val di Poschiavo e dalla Val Grosina (sue tributarie), su cui tra l'altro si trovano le vette più elevate.
Il primo sottogruppo in ordine geografico si compone del breve tratto di spartiacque tra il Lago Bianco e la Forcola di Livigno, e del lungo contrafforte che separa l'Engadina dall'appartata valle del Torrente Spöl (o Acqua Granda). La parte meridionale del sottogruppo è in gran parte intagliata in rocce metamorfiche, e si presenta con montagne scure, dai pendii aperti e dai profili relativamente arrotondati; i versanti sono ampi e detritici (oppure erbosi a quote più basse), interrotti qua e là da dirupi e rocce rotte. Per queste caratteristiche, queste montagne sono terreno perfetto per gli sport invernali: il massiccio contrafforte della Blesaccia, quasi completamente privo di pareti rocciose, ospita il grande comprensorio sciistico di Livigno-Carosello 3000.
La parte settentrionale vede invece massicci affioramenti di rocce calcareo-dolomitiche, dal caratteristico colore grigiastro: per questo il paesaggio si fa decisamente più selvaggio, con valloni appartati e profondi, grandi e spettacolari pareti rocciose da cui scendono immensi ghiaioni di detrito fine, contrafforti irti di torrioni e guglie. Si tratta della porzione occidentale delle cosiddette Dolomiti dell'Engadina (o Dolomiti Engadinesi), che gravita intorno al maestoso Piz Quattervals e all'impressionante Piz da l'Acqua.
Nonostante il toponimo "dolomiti" possa riportare alla mente le ben più note "sorelle" che si innalzano tra Trentino e Veneto, queste montagne non sono un paradiso dell'arrampicata: queste rocce carbonatiche hanno subito più alterazione, e si presentano molto friabili e malsicure. Per questo si tratta di "dolomiti" molto più severe e impervie, neglette, decisamente spettacolari ma trascurate dai sentieri e dalle vie segnalate. Gran parte di quest'area, completamente disabitata e distante dalle vie di comunicazione, è inclusa nel Parco Nazionale Svizzero.
Il secondo sottogruppo invece è costituito dal lungo e articolato contrafforte che delimita la valle del Torrente Spöl sul lato destro idrografico. Le sue caratteristiche sono analoghe a quelle del precedente, con un alternarsi di massicci metamorfici nella parte meridionale (qui, sul Monte della Neve, si trova l'altro grande comprensorio sciistico livignasco) e impervie vette dolomitiche nella parte settentrionale. A sovrastare l'ampia Valle di Fraele, un tempo frequentata dai viandanti ma oggi tagliata fuori dalle grandi vie di comunicazione, si trovano il maestoso massiccio del Monte Cassa del Ferro, la spettacolare dorsale delle Cime del Platòr (dove si trovano esposti impressionanti strati rocciosi subverticali) e infine l'isolato Monte delle Scale, che sovrasta direttamente Bormio e le frazioni di Valdidentro.
A sud dell'ampia incisione del Passo di Val Viola si innalza il terzo settore del gruppo montuoso, su cui si trovano le cime più elevate. Simbolo di questo settore e, alla fine, di tutte le Alpi di Livigno, è la grande Cima Piazzi, imbiancata da grandi ghiacciai; questa montagna è particolarmente nota poichè è raffigurata sull'etichetta delle bottiglie di acqua Levissima, che viene raccolta alle sue pendici.
Scheda tecnica
Limiti geografici: Lago Bianco del Bernina, Val Bernina, Engadina, Val dal Spöl, Valle del Gallo, Passo di Fraele, Valtellina, Valle di Poschiavo.
Catena montuosa di appartenenza: Alpi Retiche (Alpi).
Vetta più elevata: Cima Piazzi (3439 m).
Estensione del gruppo montuoso: circa 1110 kmq.
Elenco completo delle escursioni.
Il primo sottogruppo in ordine geografico si compone del breve tratto di spartiacque tra il Lago Bianco e la Forcola di Livigno, e del lungo contrafforte che separa l'Engadina dall'appartata valle del Torrente Spöl (o Acqua Granda). La parte meridionale del sottogruppo è in gran parte intagliata in rocce metamorfiche, e si presenta con montagne scure, dai pendii aperti e dai profili relativamente arrotondati; i versanti sono ampi e detritici (oppure erbosi a quote più basse), interrotti qua e là da dirupi e rocce rotte. Per queste caratteristiche, queste montagne sono terreno perfetto per gli sport invernali: il massiccio contrafforte della Blesaccia, quasi completamente privo di pareti rocciose, ospita il grande comprensorio sciistico di Livigno-Carosello 3000.
La parte settentrionale vede invece massicci affioramenti di rocce calcareo-dolomitiche, dal caratteristico colore grigiastro: per questo il paesaggio si fa decisamente più selvaggio, con valloni appartati e profondi, grandi e spettacolari pareti rocciose da cui scendono immensi ghiaioni di detrito fine, contrafforti irti di torrioni e guglie. Si tratta della porzione occidentale delle cosiddette Dolomiti dell'Engadina (o Dolomiti Engadinesi), che gravita intorno al maestoso Piz Quattervals e all'impressionante Piz da l'Acqua.
Nonostante il toponimo "dolomiti" possa riportare alla mente le ben più note "sorelle" che si innalzano tra Trentino e Veneto, queste montagne non sono un paradiso dell'arrampicata: queste rocce carbonatiche hanno subito più alterazione, e si presentano molto friabili e malsicure. Per questo si tratta di "dolomiti" molto più severe e impervie, neglette, decisamente spettacolari ma trascurate dai sentieri e dalle vie segnalate. Gran parte di quest'area, completamente disabitata e distante dalle vie di comunicazione, è inclusa nel Parco Nazionale Svizzero.
Il secondo sottogruppo invece è costituito dal lungo e articolato contrafforte che delimita la valle del Torrente Spöl sul lato destro idrografico. Le sue caratteristiche sono analoghe a quelle del precedente, con un alternarsi di massicci metamorfici nella parte meridionale (qui, sul Monte della Neve, si trova l'altro grande comprensorio sciistico livignasco) e impervie vette dolomitiche nella parte settentrionale. A sovrastare l'ampia Valle di Fraele, un tempo frequentata dai viandanti ma oggi tagliata fuori dalle grandi vie di comunicazione, si trovano il maestoso massiccio del Monte Cassa del Ferro, la spettacolare dorsale delle Cime del Platòr (dove si trovano esposti impressionanti strati rocciosi subverticali) e infine l'isolato Monte delle Scale, che sovrasta direttamente Bormio e le frazioni di Valdidentro.
A sud dell'ampia incisione del Passo di Val Viola si innalza il terzo settore del gruppo montuoso, su cui si trovano le cime più elevate. Simbolo di questo settore e, alla fine, di tutte le Alpi di Livigno, è la grande Cima Piazzi, imbiancata da grandi ghiacciai; questa montagna è particolarmente nota poichè è raffigurata sull'etichetta delle bottiglie di acqua Levissima, che viene raccolta alle sue pendici.
Scheda tecnica
Limiti geografici: Lago Bianco del Bernina, Val Bernina, Engadina, Val dal Spöl, Valle del Gallo, Passo di Fraele, Valtellina, Valle di Poschiavo.
Catena montuosa di appartenenza: Alpi Retiche (Alpi).
Vetta più elevata: Cima Piazzi (3439 m).
Estensione del gruppo montuoso: circa 1110 kmq.
Elenco completo delle escursioni.
Accessi ai rifugi
Alpe Federia - da Ponte Calchéira (Livigno)
Baitél dal Mònt - dall'Alpe Campaccio Baitel dal Moton da l'Al - da Ponte Lungo (Livigno) Baitél dal Planon - da Ponte Calchéira (Livigno) Baitél da Plascianet - da Ponte Lungo (Livigno) Baitél de la Cheseira - da Ponte Calchéira (Livigno) Baitél del Grasso degli Agnelli - da Tresenda (Livigno) Baitél dell'Ablès - dalla Chiesa di Fiorino (Livigno) |
Chamanna Segantini - da Muottas Muragl
Chamanna Varusch - da Prasüras Invòlt da li Rèse - da Carosello 3000 Rifugio Cassana - da Ponte Calchéira (Livigno) Rifugio M'eating Point - dal Passo d'Èira Rifugio Saoseo - da Sfazù |
Vette principali
Cima | Quota | Difficoltà |
---|---|---|
Piz Campasc | 2599 | E/EE |
Piz Lagalb | 2959 | E |
Piz Alv | 2974 | E/EE |
Monte Breva / Piz la Stretta | 3105 | E |
Las Sours | 2978 | E/EE |
Monte Garone | 3031 | EE |
Monte Campaccio | 3008 | EE |
Pizzo Cantone | 2906 | E |
Monte delle Rezze | 2858 | T |
Cima Lac Salin | 2797 | T |
Vetta Blesaccia | 2796 | T |
Pizzo Cassana / Piz Chaschauna | 3070 | EE |
Corna Cavalli | 2992 | EE |
Punta Orsera | 3019 | EE |
Monte Vago | 3058 | EE |
Corna di Capra | 3136 | F |
Pizzo Filone | 3134 | EE |
Costa delle Mine | 2957 | E/EE |
Monte delle Mine | 2884 | E |
Monte della Neve | 2781 | E |
Monte Crapene | 2430 | T |
La Parè | 2394 | T |
Monte delle Scale | 2520 | E/EE |
La difficoltà si riferisce alla via d'accesso più facile alla vetta. Molte cime hanno molteplici vie d'accesso con difficoltà diverse.
Altri itinerari
- Anello intorno al Piz Lagalb
- Lej da Pischa dalla Stazione della Diavolezza
- Laghi della Fòrcola dalla Fòrcola di Livigno
- Lago del Monte dalla Fòrcola di Livigno
- Lago del Monte dall'Alpe Campaccio
- Anello dell'Alp Arpiglia
- Passo di Federia da Ponte Calchéira (Livigno)
- Fòrcola Tropione da Prasüras
- Fòrcola Tropione dal Ponte Calchéira (Livigno)
- Traversata della Bocchetta del Cantone
- Dal Vallun Chafuol al Punt la Drossa
- Anello dei laghi della Val da Camp
- Pass da Val Mera dall'Alpe Vago
- Traversata della Bocchetta delle Capre
- Anello del Baitél dal Moton da l'Al da Ponte Lungo (Livigno)
- Lago Nero dal Passo di Foscagno
- Traversata della Valle Alpisella
- Dal Passo di Fraele al Grasso del Corno
- Anelli della Cascata del Crap da Scegn