Bocca d'Irghiriai - Cuile Ziu Tattanu - Monte Irveri - Cuile sa Tintura - Cala Cartoe
È forse il più bel percorso di collegamento tra la zona di Cala Gonone e la spiaggia di Cala Cartòe: con facile percorso si scavalca la panoramicissima vetta del Monte Irveri, poi, con una lunga e ripida discesa, ci si porta alla bella Cala di arrivo. L'itinerario non presenta particolari difficoltà, ma richiede dimestichezza con terreni ripidi e impervi, che ne caratterizzano la seconda parte.
Accesso: Da Cala Gonone si imbocca la strada per Cartòe e Osalla, che sale diventando cementata. Con alcuni stretti tornanti si varca la Bocca d'Irghiriai (o Passo di Littu; 317 m). Si parcheggia subito dopo, in corrispondenza del primo tornante della discesa verso Cartòe. La Bocca d'Irghiriai è una stretta e impervia sella rocciosa che divide il muraglione del Monte Bàrdia dal massiccio castello del Monte Irveri. Doveva essere un valico frequentato anche nell'antichità: nei pressi dello spuntone che sovrasta ad est la sella si trovano i pochi resti di un nuraghe monotorre in pietra calcarea. Itinerario: Dal tornante si diparte una sterrata che sale dolcemente nel bosco di lecci. La si percorre per pochi metri, trovando la targhetta che indica sulla destra il sentiero per Cartòe. Lo si imbocca (segnavia: triangoli cerchiati incisi su pietre e ometti) e si sale in diagonale nel bosco, passando sotto ad un curioso arco di roccia e scavalcando il sovrastante costone. Si esce così all'aperto sul sassoso versante che scende su Cala Gonone, e lo si percorre con un panoramicissimo tratto in diagonale. Giunti presso una grande pala di calcare che risale tutto il versante, il sentiero piega a sinistra e sale a tornanti a fianco della pala rocciosa, sbucando poco sopra al tavolato basaltico della Nurra. Lasciando a destra in basso il pianoro e la cresta vulcanica della Còdula Manna, il sentiero prosegue in dolce salita trasversale fino al vicino Cuile Ziu Tattanu (432 m). Il Cuile, costruito in bellissima posizione panoramica tra bianche rocce calcaree, è stato recentemente ristrutturato ad opera di alcuni volontari dorgalesi. È utilizzabile come riparo in caso di maltempo. Il sentiero qui termina. Seguendo gli ometti, si transita poco più in basso rispetto al cuile e si prosegue in diagonale per tracce poco marcate e tratti su fondo roccioso, fino ad un'ampia sella pianeggiante (quota 533) dove si trova un'indicazione per il Monte Irveri incisa su una roccia. Si continua in salita per campi solcati e piccoli arbusti, sbucando infine sul dorso sommitale del Monte Irveri (616 m; 1-1.15 ore dalla Bocca d'Irghiriai), il cui punto più alto si raggiunge con una brevissima deviazione a sinistra. Ritornati al percorso segnalato, una targhetta in porcellana indica la direzione da prendere; si continua con moderate pendenze, prima in discesa fino ad una sella, poi in salita per aggirare l'anticima nord-est del Monte Irveri. Si riprende poi a scendere molto lievemente in un altopiano inclinato, dove bisogna fare molta attenzione a non perdere di vista gli ometti, a tratti nascosti tra gli arbusti. Il versante si fa poi più ripido, e gli ometti scendono decisamente a destra, portando su una traccia di sentiero che taglia verso sinistra. Con un tornante si giunge sul ciglio di un grande salto roccioso (quota 409). Guardando dall'alto sembra impossibile scendere di lì; in realtà il sentierino taglia prima verso sud, poi scende a zig zag tra canalini rocciosi e arbusti, senza mai risultare esposto e senza mai obbligare a mettere le mani per terra. Giunti alla base del salto roccioso, si gira a sinistra e si passa accanto ad un vecchio recinto per bestiame, poi si effettua un tornante e si raggiunge il Cuile sa Tintura (quota 280 circa). Proprio come il vicino Cuile Ziu Tattanu, il Cuile sa Tintura è stato recentemente ristrutturato ed è utilizzabile come riparo di emergenza. È interessante visitare il recinto per le capre, anch'esso ristrutturato e situato poco più a monte. Qui si incontra un sentiero più marcato, proveniente dalla strada delle Grottacce, che si segue verso sinistra in lieve discesa su un ripido versante nella macchia. Giunti su un ripianetto con piccole radure, si lascia a destra una diramazione che si raccorda con l'itinerario costiero tra Cala Gonone e Cala Cartoe e si prosegue in lieve discesa verso nord. Il sentiero si affaccia quindi sulla valletta del Riu Littu e inizia a scendere più decisamente. Una radura offre un'ottima vista della formazione di basalti colonnari che caratterizza il versante opposto della valletta. Si piega poi a sinistra e si taglia pressoché in piano, lasciando a destra una diramazione, passando a valle di una gigantesca rete di protezione da una recente frana e congiungendosi alla strada asfaltata che collega Dorgali a Cala Cartòe. La si segue verso destra in discesa, andando ad attraversare il Riu Littu; oltre un contrafforte calcareo (in cui si apre una piccola grotta) la strada diventa sterrata e giunge ad un bivio. Si scende a destra, poi, con un ultimo tratto in piano, si raggiunge Cala Cartòe. Ultima ripetizione: agosto 2016. |
Difficoltà
E fino al Monte Irveri, poi E/EE Dislivello in salita 350 m circa Dislivello in discesa 650 m circa Tempo 2.45 - 3.30 ore |
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