Mònesi di Triora - Rifugio Sanremo - Monte Saccarello
Si tratta dell'itinerario escursionistico più frequentato per raggiungere la vetta del Monte Saccarello. Partendo da Mònesi di Triora, unica località sciistica dell'imperiese, si sale per sentieri allo spartiacque principale, che poi si segue per comode stradette sterrate con estesissimi panorami.
Accesso: a) Dal casello di Albenga si segue la direzione Pieve di Teco, risalendo la valle Arroscia e superando il detto paese. Poco prima di Acquetico si va a sinistra sorpassando Mendàtica e il Colle San Bernardo, e giungendo a Mònesi di Triora (1381 m). Qui si lascia a sinistra la strada per Piaggia e si prosegue lungo la stradetta asfaltata che sale a sinistra con vari tornanti fino ad uno spiazzo a quota 1524. b) Dal casello autostradale di Ceva si risale la val Tanaro (SS28) fino a Nava, da cui si imbocca la strada che sale al Colle San Bernardo di Mendàtica. Dal colle si prosegue come per la possibilità "a". Itinerario: Dallo spiazzo si diparte una carrareccia sbarrata con cartello di divieto d'accesso per le auto che si innalza dolcemente verso sud con vari tornanti (scorciatoie) tra prati e radi larici fino alla Margheria Panizzi (1657 m). Lasciando a destra un sentiero che sale ad una vicina stazione di arrivo di uno skilift, si prosegue lungo una pista inerbita verso sinistra, che sale in diagonale fino alla Margheria Sottana di Tanarello (1727 m). Qui termina la carrareccia, quindi bisogna proseguire lungo le tracce di sentiero che si mantengono più o meno al centro del vallone che fa capo al Passo Garlenda. Giunti ai piedi della testata del vallone, dove si trova la Margheria Soprana di Tanarello (1818 m), si sale prima direttamente per ripide tracce, poi si ritrova il tracciato di una vecchia mulattiera che sale in diagonale verso sinistra. Si lascia a sinistra una diramazione, poi si sale con alcuni tornanti tra erba, rocce e arbusti fino al Passo Garlenda (2015 m), dove si trovano alcune casermette diroccate. Si tratta di un'ampia sella erbosa posta sullo spartiacque principale della catena alpina, tra i monti Frontè e Cimonasso. È attraversata da una vecchia mulattiera che collegava Triora a Mònesi, ma che adesso si sta perdendo per mancanza di manutenzione. Si prosegue verso destra lungo una stradetta sterrata (segnavia dell'Alta Via dei Monti Liguri) che sale dolcemente tenendosi poco sotto il crinale sul lato della val Tanaro, poi aggira il Monte Cimonasso e, con una breve discesa raggiunge il piccolo Rifugio Sanremo (2054 m). È un rifugio di proprietà dei CAI di Sanremo. Dispone di 30 posti letto e cucina, ma di solito è chiuso, e le chiavi vanno richieste alla suddetta sezione CAI. La prenotazione si deve effettuare sul sito apposito (https://caisanremo.it), dove vengono indicati anche i punti di ritiro delle chiavi. Per informazioni telefonare a Riccardo Belotti (tel. 347.4031293) o scrivere a [email protected]. La stradetta sterrata prosegue in lieve salita per aggirare la Cima Valletta della Punta, poi scende dolcemente e passa accanto al Rifugio la Terza (2048 m). Un tempo stazione di arrivo della seggiovia di Mònesi, che oggi si ferma più in basso, oggi l'edificio è rifugio alpino, aperto nel periodo estivo con servizio di alberghetto e in grado di ospitare circa 30 persone. In breve si giunge alla Sella della Valletta (2042 m), dove si lascia a destra una diramazione che taglia in piano. Si prosegue lungo il panoramicissimo crinale in salita più decisa, poi si piega a sinistra aggirando a nord la Punta di Santa Maria. Ritornati sul crinale, con una breve salita si raggiunge la Statua del Redentore, posta su una cima protesa verso la valle Argentina (2165 m). Sul lato nord della cima dove si trova la statua arriva la sciovia Plateau, attiva nei mesi invernali. Si scende brevemente, poi si prosegue in piano fino ad un tornante dove si abbandona la sterrata per imboccare un sentiero che passa accanto ad un cippo e sale in diagonale. Si raggiunge quindi una sterrata dissestata che effettua un tornante e passa accanto ad alcune installazioni militari diroccate. Al secondo tornante si abbandona la sterrata che guida alle dette installazioni e, per un sentiero sulla destra, si raggiunge in brevissimo tempo la vetta del Monte Saccarello (2201 m). Ultima ripetizione: settembre 2011. |
Difficoltà
E Dislivello in salita 700 m circa Dislivello in discesa 30 m circa Tempo 2.30 – 3 ore |
Ritorna a: Nodo del Monte Saccarello