Alpi Apuane
Speleologia escursionistica
Equi Terme-Val Serenaia
In questa pagina trovano spazio le descrizioni di percorsi in grotta nel comprensorio speleologico di Equi Terme-Val Serenaia. Questo comprensorio ospita le cavità turistiche delle Grotte di Equi Terme (la Buca e la Tecchia); la parte turisticamente visitabile è, come spesso succede, solo una piccola porzione del grande complesso ipogeo che si trova dentro alla montagna. Le condotte carsiche assorbono le acque piovane in alta Val Serenaia e le convogliano alle numerose sorgenti poste nei pressi del paese di Equi Terme, che alimentano il Torrente Lucido.
Le raccomandazioni sono le solite, probabilmente faranno ridere gli speleologi veri ma vanno fatte a chi per la prima volta si avvicina al mondo sotterraneo: prima di tutto, avere ben presente che la grotta è un ambiente potenzialmente pericoloso, e prestare la massima attenzione a dove si mettono i piedi – tratti molli e fangosi, rocce umide e scivolosissime, massi mobili, buche anche profonde e soffitti bassi sono all'ordine del giorno; in secondo luogo, ricordarsi che in grotta si è "ospiti" anche abbastanza indesiderati di un ambiente naturale delicatissimo: non disturbare in alcun modo eventuale fauna e flora ipogea, e non asportare concrezioni. Una stalattite impiega migliaia di anni per avanzare di pochi centimetri, distruggerla vuol dire cancellare una storia geologica plurimillenaria; senza contare che togliere una concrezione da una grotta significa ritrovarla più "vuota" durante la visita successiva.
Qui di sotto sono elencate le grotte che ho visitato; quelle che mi sono piaciute di più sono marcate con una stella (★).
Le raccomandazioni sono le solite, probabilmente faranno ridere gli speleologi veri ma vanno fatte a chi per la prima volta si avvicina al mondo sotterraneo: prima di tutto, avere ben presente che la grotta è un ambiente potenzialmente pericoloso, e prestare la massima attenzione a dove si mettono i piedi – tratti molli e fangosi, rocce umide e scivolosissime, massi mobili, buche anche profonde e soffitti bassi sono all'ordine del giorno; in secondo luogo, ricordarsi che in grotta si è "ospiti" anche abbastanza indesiderati di un ambiente naturale delicatissimo: non disturbare in alcun modo eventuale fauna e flora ipogea, e non asportare concrezioni. Una stalattite impiega migliaia di anni per avanzare di pochi centimetri, distruggerla vuol dire cancellare una storia geologica plurimillenaria; senza contare che togliere una concrezione da una grotta significa ritrovarla più "vuota" durante la visita successiva.
Qui di sotto sono elencate le grotte che ho visitato; quelle che mi sono piaciute di più sono marcate con una stella (★).
Buca di Equi
Numero di catasto: 177 T/Ms
Difficoltà: T
Visita effettuata il 26 maggio 2019
Difficoltà: T
Visita effettuata il 26 maggio 2019
La più piccola tra le tre grotte turistiche delle Apuane, la Buca di Equi è la principale cavità del comprensorio speleologico che si estende alle spalle di Equi Terme. Si apre con un grande antro nella parete rocciosa che sovrasta il paese a sud-ovest; si sviluppa per quasi 1 km, anche se la visita turistica si limita a poche centinaia di metri. La prima parte della visita si svolge per cunicoli piuttosto angusti e privi di concrezioni; la seconda attraversa ambienti più scenografici, come le sale del Bufalo e del Terremoto, ricche di concrezioni; si incontrano anche brevi tratti allagati, prima dell'ampio Salone Ambrosi, dove il tratto turistico ha termine.
La Buca di Equi è percorsa da un torrente perenne, con notevoli variazioni di livello. Dopo forti piogge e durante il periodo di scioglimento delle nevi il torrente può andare in piena e allagare anche buona parte delle gallerie ormai fossili attraversate dal percorso turistico. In questo caso il percorso viene interrotto prima dei tratti allagati, o in caso di piene clamorose, interdetto.
La visita turistica alla Buca di Equi viene in genere accorpata (stesso biglietto) alla visita dell'adiacente Tecchia di Equi e delle sorgenti carsiche della Barrila. Gruppi avventurosi con più di 4 percorsi possono, previa accordo con le guide speleologiche, proseguire oltre il Salone Ambrosi lungo il cosiddetto "percorso speleo-avventura": si tratta di una specie di via ferrata in grotta, completamente attrezzata con cavi metallici e percorribile con imbrago, casco e kit da ferrata (fornito dalle guide e compreso nel prezzo).
La Buca di Equi è percorsa da un torrente perenne, con notevoli variazioni di livello. Dopo forti piogge e durante il periodo di scioglimento delle nevi il torrente può andare in piena e allagare anche buona parte delle gallerie ormai fossili attraversate dal percorso turistico. In questo caso il percorso viene interrotto prima dei tratti allagati, o in caso di piene clamorose, interdetto.
La visita turistica alla Buca di Equi viene in genere accorpata (stesso biglietto) alla visita dell'adiacente Tecchia di Equi e delle sorgenti carsiche della Barrila. Gruppi avventurosi con più di 4 percorsi possono, previa accordo con le guide speleologiche, proseguire oltre il Salone Ambrosi lungo il cosiddetto "percorso speleo-avventura": si tratta di una specie di via ferrata in grotta, completamente attrezzata con cavi metallici e percorribile con imbrago, casco e kit da ferrata (fornito dalle guide e compreso nel prezzo).
Tecchia di Equi
Numero di catasto: 176 T/Ms
Difficoltà: T
Visita effettuata il 26 maggio 2019
Difficoltà: T
Visita effettuata il 26 maggio 2019
La Tecchia di Equi è un ampio riparo sottoroccia che si apre poco più in alto e a sud rispetto alla Buca di Equi, nella stessa parete rocciosa. Le due cavità sono collegate: dall'antro della Tecchia, un imbuto quasi verticale porta in uno stretto cunicolo discendente, che poi sfocia nelle gallerie della Buca di Equi; questo passaggio è attraversato dal percorso turistico di visita, che così permette di toccare entrambe le cavità.
La Tecchia non è una cavità particolarmente scenografica. È costituita da due ambienti: un ampio antro iniziale ed una saletta interna, entrambi praticamente privi di concrezioni. Riveste estrema importanza, invece, dal punto di vista archeologico: gli scavi, ancora in corso, hanno permesso di trovare numerosissimi reperti, tra cui utensili dell'uomo di Neanderthal e resti degli animali più svariati, che nelle epoche passate hanno utilizzato la grotta come riparo. Fanno impressione i due grandi teschi di orso delle caverne (Ursus spelaeus) ritrovati recentemente, ed oggi esposti in una teca all'ingresso dell'antro.
La Tecchia non è una cavità particolarmente scenografica. È costituita da due ambienti: un ampio antro iniziale ed una saletta interna, entrambi praticamente privi di concrezioni. Riveste estrema importanza, invece, dal punto di vista archeologico: gli scavi, ancora in corso, hanno permesso di trovare numerosissimi reperti, tra cui utensili dell'uomo di Neanderthal e resti degli animali più svariati, che nelle epoche passate hanno utilizzato la grotta come riparo. Fanno impressione i due grandi teschi di orso delle caverne (Ursus spelaeus) ritrovati recentemente, ed oggi esposti in una teca all'ingresso dell'antro.
Ritorna a: Gruppo del Monte Pisanino